Intercultura

Alunni con background migratorio

Che significa essere italiana per me?

Essere italiana per me ...

Non ho una risposta, ne ho cento.

É inutile cercare di riempire i puntini di sospensione delle definizioni. É una battaglia persa in partenza. É meglio provare a raccontare una storia, i brandelli della mia storia. Brandelli perché la memoria è selettiva, è come uno specchio frantumato. Non possiamo né dobbiamo incollare i pezzi.

Non dobbiamo fare la bella copia.

La memoria è uno scarabocchio.

 Igiaba Scego, La mia casa è dove sono

Migrare nell’adolescenza è un’esperienza cruciale, uno snodo biografico che trascina con sé sfide, opportunità e fatiche.

L’inserimento nella scuola superiore italiana dei ragazzi stranieri, soprattutto di recente immigrazione, rappresenta un problema relativamente nuovo al quale la scuola deve dare risposte positive. Costituisce per gli adolescenti coinvolti una sfida complessa e segnata spesso da vissuti di regressione, frustrazioni, perdita di motivazione. Si deve ricominciare tutto da capo in un nuovo contesto, del quale si ignorano le regole, esplicite e implicite, non si comprendono le parole e i gesti, si fraintendono le mete e i modi di funzionamento. 

Per un periodo più o meno lungo, i ragazzi neoarrivati stanno spesso in classe irrigiditi e silenziosi, in attesa che gli eventi del quotidiano e le parole della scuola diventino trasparenti e significativi. L’esperienza scolastica precedente presenta quasi sempre delle differenze importanti e non sempre aiuta a riorientarsi. In genere, i ragazzi immigrati hanno sperimentato modalità pedagogiche e didattiche di tipo più tradizionale e trasmissivo e modelli disciplinari espliciti, rigidamente osservati e regolati da sanzioni precise. Nella scuola italiana, le regole appaiono più opache o meno evidenti, la gestione della disciplina è meno rigida, la relazione tra gli alunni e gli insegnanti è più immediata e vicina.  

Per gli alunni stranieri, le difficoltà scolastiche non hanno a che fare solo con le questioni linguistiche, ma anche con la scarsità di beni e oggetti culturali, con l’impossibilità dei genitori di aiutarli a rispondere alle esigenze che provengono dalla scuola e garantire loro una situazione materiale e di contesto propizia allo studio.  

Tratto dal Progetto NON UNO DI MENO. Ragazze e ragazzi nell’istruzione superiore di

Graziella Favaro e Nella Papa  

Descrizione del progetto d’istituto

La sempre maggior presenza di minori stranieri nelle nostre scuole implica la necessità per il sistema scolastico italiano di aprirsi alle esigenze di una scuola sempre più multiculturale e di contribuire ad una piena integrazione degli alunni stranieri e delle loro famiglie nella nostra società. L’inserimento scolastico dei ragazzi immigrati comporta infatti attenzioni e decisioni diverse, di tipo burocratico, organizzativo, relazionale, comunicativo, didattico. La loro presenza pone certamente problemi specifici, ma chiama anche in causa la scuola e i servizi socio-educativi nella loro generalità. Interrogarsi sui bisogni degli alunni con background migratorio significa infatti interrogarsi sull’organizzazione scolastica e didattica per tutti, sui contenuti, sulle modalità comunicative adottate, sull’educazione linguistica e lo sviluppo del linguaggio, sulla relazione con l’altro, sui rapporti tra scuola e territorio.

L’acquisizione della lingua è lo strumento fondamentale del processo di comunicazione / integrazione, soprattutto nel caso di alunni che si trovano a confrontarsi con una realtà scolastica, per molti aspetti, diversa da quella di origine. L’inserimento di un alunno straniero in classe richiede pertanto un intervento didattico immediato di prima alfabetizzazione in lingua italiana che gli consenta di acquisire le competenze minime per comprendere e farsi capire. Gli alunni NAI (neoarrivati), nella prima fase di inserimento scolastico, si trovano dunque a doversi confrontare con diversi usi e registri nella nuova lingua: l’italiano per comunicare e l’italiano per studiare, attraverso il quale apprendere le altre discipline. Per poter affrontare tali situazioni scolastiche, è necessario porsi delle priorità didattiche e attivare delle modalità di lavoro in grado di facilitare il percorso di apprendimento linguistico. È importante, pertanto, costruire un “contesto facilitante” inteso come insieme di fattori che contribuiscano a creare un clima di fiducia: fattori interni (motivazione - gratificazione) ed esterni (spazi di lavoro - materiali scolastici - testi - messaggi in varie lingue), uso di canali comunicativi diversi, da quello verbale a quello multimediale. 

Il Progetto dell’IIS Bianchi per alunni con background migratorio, prevede di attivare tutte quelle strategie operative necessarie per la gestione delle “nuove emergenze educative”, attraverso l’individuazione dei “bisogni” linguistici, ma anche e soprattutto di quelli legati all’accoglienza e al sostegno, al fine di creare le condizioni di una coesistenza pacifica e civile e di promuovere l’integrazione di tutti gli studenti all’interno del sistema scolastico, garantendo pari opportunità.

Scopo del progetto risulta pertanto quello di ricercare metodologie e strategie appropriate per promuovere il valore della diversità, in una dinamica di confronto e in una prospettiva di sviluppo della identità personale, attraverso le seguenti azioni: 

  • Tenere i contatti con la segreteria al momento dell’iscrizione di alunni NAI
  • Organizzare colloqui con gli studenti segnalati dai Coordinatori e/o tutor
  • Realizzare, se necessario, un colloquio con la famiglia
  • Gestire la comunicazione scuola-famiglia
  • Elaborare un PDP aderente ai bisogni degli alunni con svantaggio linguistico
  • Informare i Consigli di classe dei progetti che coinvolgono gli alunni neoarrivati
  • Condividere informazioni con Coordinatori e docenti tutor
  • Tenersi in contatto con le associazioni o le strutture che operano sul territorio in materia di Intercultura
  • Inserire gli alunni in un percorso di L2 sulla base di un test di livello
  • Organizzare attività di Laboratorio di italiano attraverso la predisposizione di materiali didattici, percorsi di studio personalizzati, testi di studio
  • Attivare, a seconda delle necessità, servizi di mediazione linguistico-culturale in collaborazione con le strutture del territorio.

I risultati auspicati sono: 

Per gli alunni:

  • Ambientazione graduale nella nuova realtà scolastica
  • Appropriazione del nuovo sistema linguistico come strumento di comunicazione
  • Acquisizione di fiducia in sé ed autonomia
  • Inserimento attivo nell’ambiente scolastico ed extra scolastico

Per i docenti:

  • Collaborazione e raccordo operativo degli interventi realizzati
  • Maggiore competenza ed efficacia nell’affrontare e risolvere le problematiche di carattere interculturale
  • Condivisione degli strumenti più idonei per impostare una didattica interculturale a partire dalla semplificazione dei testi

Il nostro Progetto Intercultura d’Istituto intende pertanto farsi promotore di una visione di accoglienza e solidarietà, con l’intento di accompagnare gli studenti e le studentesse a vivere la multiculturalità, educando all’intercultura intesa come valore dell’unicità di ciascuna persona, nella consapevolezza di essere tutti cittadini del mondo. Ciò delineerà un percorso di scoperta dell’altro, che, in un’interazione positiva, presuppone e attua una prospettiva inclusiva per rendere significativa l’esperienza scolastica di ciascuno, indipendentemente dalle diversità culturali della sua etnia. 

Referente del Progetto

prof.ssa Flora Scherillo